mercoledì 30 dicembre 2009

Chi è la persona dell'anno?

Per scrupolo ho scandagliato tutto il riassunto del 2009 uscito la scorsa settimana nell'inserto a colori del Corriere della Sera e ne ho ricavato due conclusioni. La prima è che un altro anno come il 2009 è meglio non augurarlo a nessuno, visto che da un capo all'altro ha contenuto la morte di Eluana Englaro, il terremoto all'Aquila, l'alluvione di Messina, le aggressioni a Berlusconi e al Papa e il Nobel a Obama.

Volendosi limitare a considerazioni meramente quantitative l'uomo dell'anno dovrebbe essere appunto Berlusconi, che ha più o meno volontariamente impresso la propria orma su tutti i mesi, in positivo o in negativo. La stessa persona è stata al centro di un presunto scandalo sessuale e ha fatto consegnare a tempo di record molte case in Abruzzo, ha festeggiato a Casoria una diciottenne sconosciuta e ha finito l'anno in ospedale per il gesto di un imbecille, mai come in questa circostanza punta di un iceberg.

In particolare, Berlusconi ha fatto un discorso storico (e sottovalutato) in occasione degli ultimi giorni di Eluana Englaro. Nonostante si sia tentato di ascriverlo alla sua volontà di sovvertire l'ordine consueto del procedimento legiferativo scavalcando il Presidente della Repubblica (mai sia), il video rende evidente che Berlusconi non sta recitando (interruzioni fra una parola e l'altra per cercare i termini più adatti) ed è consapevole (sguardo basso) che la sua scelta gli porterà più guai che vantaggi. Nella circostanza i cattolici antiberlusconiani dissero di guardarsi dalla sua presa di posizione perché restava comunque una persona infida e malvagia, come - si presume - avrebbero poi dimostrato le faccende di Noemi, della D'Addario e di Spatuzza.

Personalmente ho sempre ritenuto che una chiara distinzione fra ciò che è giusto fare e ciò che è sbagliato renda indifferenti le remore su chi faccia qualcosa di giusto; d'altra parte il cattolicesimo dovrebbe insegnare che non esistono persone giuste o sbagliate ma solo persone che fanno cose giuste e persone che fanno cose sbagliate. Ai cattolici antiberlusconiani il discorso sugli ultimi respiri di Eluana Englaro avrebbe dovuto ricordare ciò che diceva Manzoni: "Dio perdona tante cose per un'opera di misericordia".

Il 2009 è stato l'anno di Eluana Englaro che, col solo atto di continuare a respirare mentre intorno si voleva che smettesse, ha consentito di distinguere il grano dal loglio e capire chi ha più a cuore l'uomo e chi ha più a cuore i procedimenti. Eluana Englaro ha portato la divisione netta e insanabile all'interno di partiti politici, gruppi intellettuali, famiglie e amici; ha avuto senza compromessi il ruolo di Gesù che porta non la pace ma la spada e viene a dividere fratello da sorella e padre da figlia. Per questo la persona dell'anno è lei. Famiglia Cristiana, noto organo stampa del cattolicesimo immaginario, ha invece insignito di questo titolo la funzionaria militante Lucia Boldrini (o Laura Boldrini, pare), che ha dato torto a Berlusconi su qualcosa senza assumersi la responsabilità di nulla.

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