giovedì 21 gennaio 2010

Operazione gamba rotta (2)

Ringrazio tutti per il sostegno e per gli auguri. Sorprendentemente, nessuno ha espresso rimpianto perché non mi sono rotto anche l'altra.

Quanto alla distinzione fra Paesi cattolici e protestanti, può sembrare paradossale ma non è capziosa. Ad esempio martedì sono andato in ospedale per i controlli dopo la prima quindicina di giorni e mi sono subito tranquillizzato. La sanità di un Paese protestante tende a rassicurare il paziente con infermiere che gli corrono incontro chiedendogli come sta appena entra in ospedale (è successo a me) o che gli urlano tre volte nell'orecchio se preferisce un sandwich al prosciutto o al tonno (non è successo a me ma a un anziano che doveva essere un po' sordo). La sanità di un paese educato tende a rassicurare il paziente complimentandosi per il suo ottimo inglese (è successo a me, sto ancora cercando di capire se è vero) e dicendogli che con una nevicata come quella del 6 gennaio solo una sparuta minoranza non s'è rotta qualche osso. La sanità di un paese razionale tende a rassicurare il paziente chiamandolo per i raggi X all'ora precisa dell'appuntamento prestabilito e poi lasciandolo per quaranta minuti a riposarsi in una stanzetta singola in compagnia del confortante pensiero che se il medico non corre a dirgli qualcosa o questi non sa leggere i raggi X, ed è improbabile, o più plausibilmente non c'è niente di urgente né grave da comunicare, quindi - mai come in questo caso - calma e gesso.

Quando il medico finalmente è arrivato non aveva tempo di chiedermi se fossi tranquillo, ma nel caso avevo già la risposta pronta:
"Sa quando mi sono tranquillizzato?"
"Quando l'infermiera le ha chiesto come stava."
"No."
"Quando i raggi X..."
"No."
"Quando nella cameretta singola..."
"No. Vede la porta?"
"Sì, è una porta."
"Mi sono tranquillizzato quando ho letto cosa c'è scritto sopra."
"Room 10?"
"No, più in alto. Il numero di matricola della porta."
"29.G.09."
"Ecco. Ora, G. sono evidentemente io, inutile che stia a spiegarlo. 29 è San Michele, il patrono di Gravina in Puglia, il borgo natìo. 09 è San Siro..."
"Il Milan?"
"Anche, ma soprattutto il Santo del giorno in cui sono nato nonché patrono di Pavia, il posto dove ero andato a chiedere un depliant alla segreteria della locale università e mi sono trattenuto sette anni. Evidentemente, stando fra San Michele e San Siro, G. non poteva che stare benone."
"Capisco. Devo dedurre che lei è cattolico?"
"Sì."
"Chiamo il Mental Health Hospital".

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