venerdì 13 agosto 2010

Certo che se nel giro di vent’anni uno, in linea meramente ipotetica, venisse eletto segretario di un piccolo partito, lo sciogliesse per fondarne uno più grande, si alleasse con un partito più grande ancora, vincesse le elezioni, diventasse ministro, chiedesse continuamente al proprio stesso governo di lavorare un po’ meglio, auspicasse la tattica delle tre punte, perdesse di conseguenza le elezioni successive, litigasse con il suo principale alleato, lo accusasse di essere alle comiche finali quando questi fonda un nuovo partito sempre più grande, sciogliesse il proprio partito per confluire in quello ancora più nuovo e ormai grandissimo, stravincesse le elezioni, venisse investito di notevole responsabilità istituzionale, criticasse il governo, criticasse il partito, criticasse soprattutto il capo di governo e partito, si lamentasse quando viene espulso dalla compagine che lui stesso ha cofondato, non si dimettesse dalla propria carica istituzionale, creasse dal nulla una nuova formazione politica che siede in parlamento senza essere mai stata votata da nessuno, sottraesse la maggioranza alla coalizione vincitrice delle elezioni, si alleasse con l’opposizione per dar vita a un nuovo governo e magari accettasse di presiederlo lui, allora, sempre in linea meramente ipotetica, sarebbe proprio un bel puttano della politica.

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