giovedì 31 marzo 2011

Che la gente sia cretina è comprovato e non c’è bisogno di dimostrarlo ulteriormente, pur tuttavia m’inalbero quando mi accorgo che la più frequente reazione al libro di Costanza Miriano (Sposati e sii sottomessa, Vallecchi) è sul genere: “No, ma dai, cioè non è possibile, hanno veramente pubblicato un romanzo con quel titolo?”. A parte che non è un romanzo, io da tempo sostengo l’utilità di una polizia religiosa che irrompa nelle case facendo improvvise domande di catechismo (“Chi erano i primi tre re d’Israele?”; “Quali sono i sette doni dello Spirito Santo?”; “È stato creato prima il cielo o il firmamento?”). Sarebbe utile a rievangelizzare l’Italia evitando commenti del genere col semplice far notare che si tratta di una citazione da Efesini 5, 22 (“Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore”) e che in caso di eccessivo stupore i giornalisti dalle fauci spalancate non dovrebbero intervistare la Miriano ma direttamente San Paolo. Commentare la Bibbia scrivendo un libro per ogni versetto non è d’altronde una cattiva idea; io mi propongo per 1Corinzi 7, 38: “In conclusione, colui che sposa la sua vergine fa bene e chi non la sposa fa meglio”.

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