martedì 24 aprile 2012

I Giovani Democratici afferenti alla sezione del PD di Cava Manara (Pavia) non lo sanno ma hanno avuto un'idea geniale. Ora, è risaputo che il PD è sempre stato all'avanguardia nella ricerca di un pieno equilibrio, nel voto, fra diritti di tutti e doveri dei migliori, insomma fra democrazia e merito. L'esempio precipuo sono state le primarie di coalizione in occasione delle quali chiunque poteva diventare elettore, indipendentemente dall'iscrizione o dall'affiliazione al partito, purché versasse una cifra minima come quota di partecipazione. I Giovani Democratici di Cava Manara hanno voluto spingere oltre quest'intuizione e per il primo maggio hanno organizzato un concorso fra vari gruppi musicali sconosciuti il cui vincitore sarà sancito per consultazione popolare; se non che non si avrà diritto a un voto per ogni testa ma a un voto per ogni consumazione. Di conseguenza, se io vado lì e ordino sei birre ho diritto a votare sei volte il mio gruppo preferito; se invece sono astemio e vado lì per godermi la musica in santa pace, perché mi piace ascoltarla a mente fresca e magari sono un intenditore che predilige la lucidità, non ho diritto a esprimere il mio parere. Inoltre, se sono ricchissimo e decido di arrivare lì prima di tutti gli altri e ordinare per me tutte le consumazioni possibili, prosciugando le democratiche scorte di alcol, ho diritto a esprimere da solo tutti i voti, garantendo percentuali bulgare o anzi bielorusse; se invece sono estremamente povero e al primo maggio posso a stento permettermi di pagare le suole delle scarpe che mi consentono di trascinarmi fino a Cava Manara ma una volta lì non ho una lira per comprarmi una birra annacquata e calda, allora non ho diritto a esprimere il mio parere. In un colpo solo i Giovani Democratici di Cava Manara hanno risolto due annosi problemi che tormentano la nostra classe politica. Uno, il finanziamento pubblico ai partiti: per salvare capra e cavoli basta dare diritto di voto solo a chi li paga, allo stesso modo in cui chi non ha il biglietto non ha diritto di entrare al cinema e chi non ha sottoscritto l'abbonamento non ha diritto di guardare la partita su Sky. Due, la riforma del sistema elettorale: introducendo il voto per consumazione garantiscono che l'Italia sia sempre governata dai più ubriachi, perfetto ideale di democrazia compiuta.