giovedì 30 gennaio 2014

Se non avete capito che è proprio iniziata una nuova stagione della politica è perché ieri sera non avete guardato l'inizio di Porta a Porta, col faccia a faccia fra Giovanni Toti e Stefano Fassina. Toti, per la prima volta negli studi Rai, ha esordito raggiante chiedendo a Bruno Vespa con quale legge si elegga la terza camera della Repubblica; la sua naturalezza nel sottoporre questa disinvolta boutade era tale che con lui si sono complimentati perfino i dodici autori professionisti impiegati per architettarla. Bruno Vespa, per la cronaca, ha risposto che la terza camera non si scioglie mai anche se d'Alema avrebbe voluto scioglierla nell'acido.

Stefano Fassina, dal canto suo, prima ha lamentato che con la nuova legge elettorale ci saranno meno candidati donna; ed è sorprendente, perché io credevo che una legge elettorale servisse a stabilire chi viene eletto mentre ognuno candida chi gli pare. Subito dopo ha raddoppiato proponendo a Toti di approvare seduta stante, garanti Bruno Vespa e il fittizio maggiordomo, una nuova riforma elettorale maggioritaria con l'uninominale secco: un metodo efficace per contrapporre al becero populismo di Renzi, che incontra il capo dell'opposizione per vagliare attentamente i compromessi a cui eventualmente scendere, una politica più seria e competente, dove le riforme si fanno a cazzo di cane in diretta tv. Ho spento tutto e sono andato a letto.

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Poscritto: menzione d'onore per il Corriere della Sera che stamattina, parlando della "FCA", a pagina 9 incorre nel refuso che tutti si aspettavano e la chiama "FGA".