lunedì 17 febbraio 2014

Non è evidente che buona parte dell'antipatia per Renzi esuli dalla politica e abbia piuttosto a che fare con la "ambizione smisurata" che nella Direzione PD di giovedì scorso ha esplicitamente riconosciuto di nutrire? Secondo me sì. In tal caso non si tratta di ciò che si dice comunemente, ossia "Renzi non mi piace perché sono di sinistra" oppure "Renzi vi piace perché siete di destra". L'appartenenza è collaterale. L'antipatia o la diffidenza dettate da Renzi sorgono dal pieno esercizio di una prerogativa minoritaria in Italia, appunto l'ambizione smisurata, la quale contrasta con la prerogativa inversa che è prediletta dalla maggioranza e che porta in ogni campo a essere prudenti per timore di svelare la propria incapacità, e a prendere tempo, e a convocare vertici, e a fare verifiche, e a rifarsi alla consuetudine, e a richiamarsi all'istituzionalità, e a organizzare seminari e convegni per riflettere e pensare e non fare nulla nel tentativo che l'onustà della forma camuffi l'assenza di sostanza: questa era, l'avevo già detto, la ragion d'essere dell'apprezzamento per il governo Monti, sotto forma di elogio cautelativo dell'ignoto. La sostanza è invece che a trentanove anni Matteo Renzi ha estratto la pistola dalla tasca e ha preso l'Italia. Alla sua età siamo, eravamo e saremo tutti più vecchi di lui.