domenica 22 giugno 2014

Maracanazo
da Pavia, Germania-Ghana

Finisce nel sangue di Thomas Mueller la partita che capita a fagiolo nella autoproclamata, sui social network, settimana mondiale del luogo comune. Ricapitoliamoli tutti. La Germania è affidabile. La Germania è fortissima. La Germania è una macchina da guerra. La Germania dimostra che si può creare una squadra vincente dando fiducia ai giovani. In Germania la gente non smette di lavorare per guardare la partita. La Germania arriva sempre in semifinale ma non vince mai. Poi. Il Ghana è una squadra fisica. Il Ghana patisce meno il caldo. I ghanesi sono abituati da piccoli a correre chilometri e chilometri per andare a scuola, figurati se si spaventano per una partita. I temibili guerrieri ghanesi. La simpatica compagine africana. Se una squadra africana si qualificasse per le semifinali sarebbe un segnale forte per tutto il movimento. Sarebbe importante che le nazionali africane venissero tutte affidate a commissari tecnici africani. Se il calcio non fosse in mano ai poteri forti, se non ci fossero dietro troppi interessi economici, gli africani vincerebbero il Mondiale. Detto questo, una volta finita la partita ho lasciato Thomas Mueller a sanguinare in area di rigore (fonti autorevoli mi rivelano che stamattina è ancora vivo) e sono stato portato da dei comunisti ad Africando, una manifestazione in piazza a Pavia organizzata per raccogliere fondi per il Senegal. Curiosamente il gruppo musicale che concludeva la serata di Africando stava in realtà russificando, ovvero suonava un po' Tchaikovskij un po' canti tradizionali sovietici inframezzandoli alle tipiche sonorità subsahariane delle Danze ungheresi di Brahms. Nel frattempo accadevano cose orribili, che il sangue di Thomas Mueller era niente in confronto: gente che ballava sotto il palco venendo guardata con disprezzo dai figli di cinque o sei anni. D'altra parte però l'importante è divertirsi e ognuno è libero di farlo come vuole: loro lanciandosi in danze stregonesche, io facendo cose su cui non posso dilungarmi perché mia madre mi legge con ammirevole regolarità. Non nascondo tuttavia che uno dei miei principali divertimenti consta nella rappresentazione scenica di luoghi comuni incoerenti, ad esempio: guardare in compagnia una partita fra la forte squadra di una ricca nazione europea e la squadra così così di una nazione africana poverissima; cercare di scoprire chi nel pubblico tifa per gli africani allo scopo di favorirne la riscossa sociale contro una nazione avversaria oppressiva e non ancora scevra di tutti i residui colonialisti; aspettare l'inevitabile momento in cui sul pareggio la squadra africana si trova lanciata in contropiede di fronte a una difesa europea che si è sbilanciata con troppa leggerezza; vedere i progressisti del gruppo scorgere in questa situazione l'occasione ideale per cambiare il mondo ribaltandone le sorti; assistere all'altrettanto inevitabile errore del portatore di palla africano che si fa rimontare o stoppare nonostante la superiorità numerica; sentire i progressisti del gruppo lasciarsi sfuggire per l'enorme delusione patita l'istintivo urlo "Negro di meeeeeeeee!"; vederli dopo la partita tornare a leggere in buon ordine Repubblica e a votare Lista Tsipras.