domenica 19 aprile 2015

Ricco scemo (3)

Il Collegio Ghislieri di Pavia è un’istituzione patrocinata da una novità della storia politica d’Italia – il presidente della Repubblica – ma che affonda le radici in un’antichità ben più vasta e prestigiosa, essendo stato fondato nel 1567 da Pio V, pontefice che quattro anni dopo organizzò la lega che sbaragliò la flotta turca a Lepanto e fu canonizzato nel 1712. Nella sua plurisecolare esistenza il Collegio ha visto transitare in visita capi di Stato e di governo, Einaudi come Mussolini come Napoleone; e fra gli alunni non si contano i nomi celebri tanto per il vasto pubblico, quale ad esempio un Carlo Goldoni, o uno Zanardelli, quanto per palati più fini e specialistici, e che non mancano scorrendo elenchi di ministri o accademici o professionisti vivi e morti di notare di fronte a questo o quel notabile: “Ah, è ghisleriano”. Gode il Collegio non solo delle fondamentali infrastrutture volte a garantire agli alunni in corso una vita più che comoda per quanto non molle, in cambio di un elevato rendimento negli esami universitari, ma anche di incentivi all’eccellenza accademica a cominciare da un frequente e costruttivo scambio con l’estero: le prime borse per l’America furono istituite negli anni ’30 (avete letto bene; intorno all’anno X dell’era fascista) e gli scambi con Cambridge, Oxford, la Normale di Parigi, il Maximilianeum di Monaco e altri atenei sparsi per il mondo sono seguiti a ruota. Inoltre gli alunni per tradizione beneficiano di un’indefessa attività culturale – convegni, conferenze, presentazioni – che non solo si espande su tutto lo scibile ma viene sovente lasciata alla libera organizzazione degli studenti stessi, ai quali viene messo a disposizione tutto ciò di cui possono avere bisogno perché ne facciano libero uso. Potrei continuare fino alla fine dello spazio disponibile su internet ma per modestia mi fermo non prima di avere, premesso questo, specificato due cose rivolgendomi ai miei giocatori: che dalla prossima partita mi inchiavardo alla panchina e muoio della stessa morte vostra, senza impegni pregressi che tengano; che tutte le volte che vi capita una sconfitta pensate sempre che perdiamo per manifesta superiorità.

Il resto della rubrica, "Luci al Mascherpa" di Michele Briganti, è come sempre su Quasi Rete della Gazzetta dello Sport, con un interessante inserto cinematografico.